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La magia del borgo di Scilla

La magia di questo luogo, soprattutto al tramonto, quando la luce comincia a essere soffusa e si accendono le prime luci, è qualcosa di indescrivibile a parole, una sensazione unica che merita di essere assolutamente vissuta.


Scilla come meta balneare d’eccellenza

Da sempre Scilla è uno dei litorali più ambiti da turisti e amanti del mare, che affollano la stupenda spiaggia della Marina Grande. Una location d’eccellenza, in cui paesaggio e natura si fondono in un unico grande spettacolo di colori. Vivere il mare in questo fazzoletto incantato regala un’acqua cristallina, fondali ricchi di vita, tramonti indimenticabili da cui scorgere, oltre lo Stretto, anche l’arcipelago delle isole Eolie.


Tra storia e mito

Volgendo lo sguardo all’orizzonte, in pochi istanti è possibile essere travolti da suggestioni lontanissime nel tempo e la cui narrazione incontra inevitabilmente storia e mito. Lo sterminato specchio d’acqua che separa la costa calabra da quella siciliana è teatro delle gesta di Ulisse e dei suoi uomini, lungo la rotta verso Itaca. Leggenda vuole infatti che, nel viaggio di ritorno a Itaca, Ulisse dovette attraversare lo Stretto di Messina. Il passo tra le due coste era però sorvegliato da un lato da Scilla, un mostro dotato di sei lunghissimi colli su cui poggiavano orrende teste, dall'altro dal suo "collega" Cariddi, che ininterrottamente ingoiava e rigettava i flutti del mare con tutto ciò che trovava in essi. Fu grazie al sacrificio di sei suoi compagni, divorati da Scilla, che l’eroe riuscì a passare lo stretto e proseguire il suo viaggio.

Ma c’è anche spazio per la rievocazione delle intense rotte commerciali, delle scorrerie piratesche che hanno funestato queste acque sin dal V secolo a.c. A cominciare dai Tirreni, abilissimi marinai, e poi da Greci e Romani, fino all’incedere delle spadare intente a perpetuare il rito della caccia al pescespada.


Il castello

Il castello di Scilla si erge sul promontorio che divide le due spiagge di Marina Grande e di Chianalea. L'edificio presenta una pianta irregolare con parti riconducibili a diverse epoche, ma che nel complesso conservano tutt'oggi la configurazione abbastanza omogenea di una fortezza dotata di cortine, torrioni e feritoie.

Un castello costruito a scopo a militare, poi trasformato in residenza dal conte Paolo Ruffo che – nel 1532 – subentrò ai precedenti signori. Salire sino alla rocca significa godere di un panorama ampissimo sulle Isole Eolie e sulla costa siciliana.

Scilla, perla della Costa Viola, deve la sua grande capacità attrattiva anche alla rinomata tradizione enogastronomica, legata in primis al pescespada, che trova la sua massima espressione nei numerosi ristoranti, localini tipici, angoli dedicati allo street food e stabilimenti balneari. Rimarrà nel cuore del visitatore assieme al calore della gente del posto e al fascino delle tradizioni popolari.

Chianalea

Se Scilla è una rinomata località turistica della provincia di Reggio Calabria, Chianalea è il suo cuore più autentico. Anzi, probabilmente il cuore autentico dell’intera regione. La parte più antica e suggestiva del comune di Scilla è proprio la località Chianalea, denominata anche Venezia del Sud per la sua posizione quasi immersa nelle acque del mare. Le case di Chianalea sono costruite direttamente sugli scogli, e sono separate da viuzze strette che scendono fino al Mar Tirreno e che, se viste dall’alto, ricordano i canali veneziani. Si tratta di case che sembrano sfidare le forze del mare e che sono caratterizzate da un sottofondo musicale dato proprio dalle onde. Un’atmosfera magica, che le è valsa l’ingresso tra i Borghi più Belli d’Italia. Chianalea è un piccolo villaggio di pescatori che ancora vive dell’antica attività della pesca e che il turismo non ha intaccato. Passeggiando per i suoi vicoletti non è difficile incontrare i pescatori che costruiscono le loro reti da pesca, che riparano le barche o che si apprestano a partire per il mare.

A Chianalea il tempo pare essersi fermato; le fontane e le chiese, le viuzze e le case rimandano tutte ai tempi andati creando un’atmosfera da cartolina, vegliata dal castello di Ruffo.


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