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Pitta Mpigliata Sangiovannese

Achiropita

Solitamente le feste sono l’occasione per riunire la famiglia al completo nella nostra casa calabrese. Quest’anno non sarà così e si sa che la lontananza da casa si fa più prepotente durante le feste.

Oggi l’ho combattuta con quello che so fare meglio, cucinare. Ed è così che ho viaggiato pur rimanendo ferma. O meglio, mi sono semplicemente mossa tra i fornelli e mi è sembrato di essere tornata bambina. Ho ripercorso quella stagione lontana in cui, pochi giorni prima delle festività pasquali, mia nonna amava coinvolgerci nella preparazione di diversi dolci tipici. Come la “pitta nchiusa” o “pitta mpigliata”, che domina le tavole calabresi durante le principali festività.

Nonna ci svegliava prestissimo, quasi fosse un importante rituale da eseguire con rigore, e ci metteva all’opera: l’obiettivo del giorno era avere a disposizione una cospicua quantità di roselline di pasta, che poi venivano assemblate fino ad ottenere una torta. 

Per fortuna nella mia dispensa non manca mai un goloso vasetto di miele di castagno, senza il quale il ripieno della nostra pitta sarebbe incompleto e il suo esterno privo del caratteristico colore ambrato.


Ingredienti

Per il ripieno

  • Noci 200 gr

  • Uva sultanina 100 gr

  • Mandorle 200 gr

  • Pinoli 80 gr

  • Cannella 1/2 cucchiaio

  • Scorza grattugiata di un’arancia

  • Miele di castagno 250 gr

Per la pasta

  • Farina 500 gr

  • Zucchero 100 gr

  • 2 Uova

  • Olio d’oliva 200 ml

  • Vino dolce 200 ml

  • 1 bustina di lievito

  • Un pizzico di sale


Preparazione

La pitta nchiusa ha un cuore riboccante di frutta secca e miele, quindi per prima cosa ci dedichiamo alla preparazione della farcia. Secondo la ricetta originale occorrerebbero ben due giorni per far armonizzare la frutta secca con il miele e i suoi aromi. Ho provato ad accelerare i tempi e posso assicurarvi che si può ottenere un risultato altrettanto soddisfacente lasciando riposare il ripieno per qualche ora.

 Mettete in ammollo l’uvetta un paio d’ore prima. Tritate grossolanamente le noci, i pinoli, le mandorle, e mettete tutto in una ciotola capiente. Aggiungete quindi l’uvetta ben strizzata, il miele, la scorza d’arancia grattugiata e la cannella. Mescolate tutto e mettete a riposare.

In un’altra ciotola unite farina, lievito, olio, vino, uova e sale e impastate fino a ottenere una pasta morbida.

Su una spianatoia, tirate l’impasto col mattarello, formando una sfoglia rotonda e due rettangolari.

Stendete la sfoglia tonda su una teglia rivestita con carta da forno e cospargetela di miele (più liquido è, meglio è), zucchero e cannella. A questo punto ricoprite le altre due strisce di pasta con la farcitura e arrotolatele sul lato corto, a formare dei salsicciotti. Tagliate delle rondelle di pochi cm che andranno a formare le nostre roselline.

Sistematele quindi sulla base coprendola completamente. Spennellate la vostra pitta con del miele e infornate a 180°, in forno preriscaldato, per circa 40 minuti. Una volta pronta potete cospargerla ulteriormente con altro miele, in modo da lucidarla.

Il miele è un ingrediente chiave in questa ricetta, presente in quasi tutti i passaggi della sua preparazione.

Utilizzare un miele di qualità è quindi determinante; per questo io scelgo sempre miele biologico a marchio CalabrEat.

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