I fototipi della pelle e la protezione solare
D’estate c'è sempre chi sfoggia un'abbronzatura caraibica dopo due giorni e chi una tintarella color latte nonostante diverse ore di esposizione al sole, magari provocandosi scottature, bruciori e infiammazioni cutanee. Ciò lascia pensare che non tutti reagiscono allo stesso modo all’azione dei raggi solari: io, ad esempio, rientro nel secondo gruppo di sfortunati e pur avendo una pelle molto chiara l’ho sempre “forzata”, sbagliando, a prendere colore e costringendola così a pericolose scorpacciate di sole in orari controindicati. Quest’estate, prima di partire per le vacanze al mare, ho deciso di evitare in qualsiasi modo la possibilità di scottarmi, perciò mi sono documentata in maniera appropriata. Cosa ho scoperto? Tutto dipende dal fototipo, ovvero il sistema che classifica la capacità della pelle di resistere alle scottature solari e di abbronzarsi.
Il fototipo di un individuo gioca infatti un ruolo fondamentale nel processo di abbronzatura. In base ad esso è possibile determinare a quali reazioni la pelle può andare incontro in caso di una scorretta esposizione solare. Chi ha una pelle molto chiara come la mia reagirà diversamente all’esposizione al sole rispetto a chi ha una pelle decisamente più scura.
Cos’è il fototipo?
Il fototipo può essere definito come un metodo di classificazione utilizzato in ambito dermatologico al fine di determinare il tipo di pelle di una persona in funzione della sua sensibilità all'esposizione solare. Ideata nel 1975 dal medico Thomas B. Fitzpatrick della Medical Harvad School, la scala dei fototipi è stata poi codificata universalmente dall'OMS. Il fototipo di un individuo è determinato, in particolare, dalla quantità e dalla qualità della melanina presente nella pelle, che le conferisce il suo caratteristico e unico colore. Dunque è la genetica a stabilire come ci abbronziamo.
Quanti sono i fototipi?
La dermatologia individua sei fototipi, includendo sia la popolazione di pelle bianca, sia le popolazioni di carnagione molto scura e nera.
Fototipo I
Carnagione: lattea, avorio
Reazione al sole: si scotta sempre, non si abbronza mai
Tempo di esposizione senza filtri: da 5 a 10 minuti
Caratteristiche secondarie: capelli rossi, lentiggini, occhi azzurri o chiari
Fototipo II
Carnagione: chiara
Reazione al sole: si scotta facilmente, si abbronza poco o con difficoltà
Tempo di esposizione senza filtri: fino a 15 minuti
Caratteristiche secondarie: capelli rossi o biondi, occhi chiari o nocciola, lentigginiFototipo III
Carnagione: moderatamente chiara
Reazione al sole: si scotta senza protezione adeguata, si abbronza gradualmente
Tempo di esposizione senza filtri: dai 20 ai 30 minuti
Caratteristiche secondarie: capelli castani, occhi chiari o marroniFototipo IV
Carnagione: beige o olivastra
Reazione al sole: si scotta raramente, si abbronza rapidamente
Tempo di esposizione senza filtri: oltre i 40 minuti
Caratteristiche secondarie: capelli e occhi scuriFototipo V
Carnagione: molto scura in varie gradazioni
Reazione al sole: non si scotta quasi mai, si abbronza tanto e subito
Tempo di esposizione senza filtri: superiore a un'ora e mezza
Caratteristiche secondarie: occhi e capelli scuri o neriFototipo VI
Carnagione: nera
Reazione al sole: non si scotta mai, può incorrere in iperpigmentazione
Tempo di esposizione senza filtri: oltre le 2 ore
Caratteristiche secondarie: occhi e capelli neri
La protezione solare adeguata al fototipo
Idealmente, il fattore di protezione solare (SPF) dovrebbe essere compreso tra 30 e 50: si tratta di indici di protezione piuttosto alti, che permettono di proteggere adeguatamente la pelle.
Più il fototipo è basso, più sarà alto il fattore di protezione necessario. Nel dubbio, durante le prime esposizioni sarebbe bene applicare un SPF elevato, per poi "scendere" una volta che si è raggiunto un bel colorito.
Achiropita