Il potere curativo del polline
Quante volte ci siamo imbattuti nella frase “Se le api scomparissero dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Purtroppo non si tratta di fantascienza o della metafora sul rapporto tra l’uomo, la natura e l’ecosistema, ma della pura realtà. Scopriamo insieme perché è così importante salvaguardare questi piccoli insetti e valorizzare i prodotti dell’alveare, frutto della loro estrema operosità. Come il polline, dono dalle infinite proprietà.
Una storia che affonda le radici molto lontano
Il consumo del polline, ma in generale dei prodotti dell’alveare, viene addirittura venerato nella Bibbia e diversi testi medici provenienti dall’antica Grecia e da Roma, menzionavano Aristotele, Pitagora e Plinio il Vecchio per il loro utilizzo come fondamento di una dieta salutare. Da ciò si può facilmente dedurre come tali prodotti fossero molto utilizzati nella medicina del mondo antico. Più tardi, precisamente durante il Medioevo, vennero scoperti gli effetti benefici del polline sui disturbi gastrici e solo di recente questo è stato nuovamente preso in considerazione nella medicina alternativa.
Ma cos’è il polline?
Il polline è prodotto nelle antere, cioè nella parte terminale di quelli che sono gli organi riproduttivi delle spermatofite (piante da seme), in varie quantità. Si presenta come una sottile polvere ed è l’elemento a cui le piante stesse affidano il trasporto delle proprie cellule germinali. Ebbene sì, proprio quel polline che con l’avvento della primavera provoca quella terribile reazione allergica, ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità. Volendo riassumere in parole povere, il polline è proprio la materia fecondante dei fiori. Per questo motivo si tratta di un elemento caratteristico, una sorta di impronta genetica differente per ciascun tipo di fiore.
Ogni singolo granulo di polline è una vera e propria miniera d’oro dal punto di vista nutrizionale, infatti racchiude tutti gli elementi necessari alla vita: proteine, vitamine, amminoacidi, grassi, carboidrati, enzimi, sali minerali e ormoni, presenti in proporzioni diverse in base al fiore dal quale originano. La sua composizione, infatti, varia in base alle origini geografiche, all’habitat ecologico e anche alla stagione di fioritura. Poiché le api durante la loro normale attività bottinatrice raccolgono polline da una grande varietà di fiori, non è possibile conoscerne a priori l’esatta composizione chimica. Ecco perché è un prodotto caratterizzato da un’estrema completezza nutrizionale.
Ma il polline rappresenta anche una fonte di nutrimento della covata nell’alveare: viene trasportato dalle api bottinatrici che, prima di passare da un fiore all’altro, lo immagazzinano, lo umidificano e lo spediscono all’interno dell’arnia. Qui, raggiunta la giusta maturazione, viene consumato dalle api nutrici e dalle larve.
Un ricostituente naturale
A questo punto possiamo trarre le nostre conclusioni. Ormai ci avviciniamo sempre più all’autunno, che porta con sé nuovi sapori, colori ma anche cambi di temperature, che purtroppo provocano i primi stati influenzali. Ecco perché in questo periodo, come in tutti i cambi di stagione, può essere utile ricorrere a integratori alimentari naturali e dagli effetti benefici, che possono supportare la consueta alimentazione. In particolare, nei momenti di stanchezza psicofisica, il polline d’api può rappresentare un ottimo alleato, pur sempre sotto consiglio medico e nelle modalità più indicate per le proprie esigenze e lo stato di salute personali.
Generalmente, il consiglio è quello di consumare il polline a digiuno, magari durante la colazione assieme a yogurt o latte.
Proprietà terapeutiche del polline
Recentemente il polline è stato promosso come una valida fonte di energia e di sostanze nutrienti, oltre che come un prodotto dal potenziale valore terapeutico.
Un solo cucchiaio di polline è in grado di coprire, ad esempio, il fabbisogno vitaminico di una persona (eccezion fatta per le vitamine F e B4), motivo per cui è un ottimo alimento per evitare carenze vitaminiche. La presenza di tutti gli aminoacidi essenziali lo rende un integratore prezioso, poiché queste sostanze svolgono importanti funzioni tra cui la sintesi proteica e ormonale, la produzione di energia e la trasmissione di impulsi nervosi. Ha inoltre proprietà antinfiammatorie, attribuibili alla presenza della quercitina e proprietà antibiotiche, che lo rendono degno dell’appellativo di “antibiotico naturale”. Ancora, se siete dei soggetti sottoposti a situazioni di stress, il consumo frequente del polline d’api può essere utile a migliorare la risposta dell’organismo a eventi particolarmente estenuanti.
Occorre però specificare che molte proprietà del polline non sono ancora state studiate e testate rigorosamente; tutti gli studi condotti fino a questo momento si basano su modelli sperimentali e animali. In questi ultimi, l’uso regolare del polline d’api sembra garantire un netto miglioramento delle funzionalità del sistema immunitario, un miglioramento dei parametri ematochimici di laboratorio e in generale un’importante azione migliorativa sulla qualità di vita.
Achiropita