Bergamotto di Calabria: il principe degli agrumi

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Quando il 27 luglio 1847 Edward Lear, famoso viaggiatore inglese, sbarcò a Reggio l’emozione fu grande: gli sembrò di essere entrato in “un immenso giardino… un luogo di tali delizie come pochi sulla terra”. Ed è in questo giardino, dove la storia e la cultura hanno lasciato tracce indelebili, che viene coltivato un albero dalle qualità straordinarie, il cui frutto è senza eguali al mondo.

Un frutto dalle origini misteriose

Nonostante la grande notorietà, il bergamotto è considerato un mistero botanico. Il colore giallo potrebbe indicare che l’agrume sia una mutazione genetica del limone o dell’arancio amaro; anche se questa tesi non è condivisa da tutti i botanici. Infatti, il bergamotto non è mai stato trovato allo stato spontaneo e si ritiene sia una forma probabilmente ibrida.

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Anche sulla provenienza del bergamotto aleggia il mistero. Il frutto pare sia apparso in Calabria nel 1300 e, secondo un’affascinante ma allo stesso tempo improbabile ipotesi, sarebbe originario delle Canarie o delle Antille. La scoperta si dovrebbe a Cristoforo Colombo, che portò con sé la pianta nel viaggio di ritorno. Alcuni studiosi reputano, invece, che la patria del bergamotto sia la Cina o la Grecia, ma la provenienza autoctona sembra, fino a questo momento, l’ipotesi più probabile. Tra l’altro esiste una testimonianza storica che comprova la notorietà e l’utilizzo del bergamotto in pieno Rinascimento. Alla corte di Cosimo I de’ Medici, Bernardo Buontalenti stupì tutti creando un sorbetto composto da “una crema aromatizzata con bergamotto, limoni e arance”.

Per quanto riguarda il nome, questo deriverebbe dal latino, Citrus Bergamia, ricordando la sua appartenenza alla famiglia degli agrumi, anche se la sua etimologia fa pensare alla parola turca “Beg Armodi” ovvero “Pero del Signore”.


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Zona di produzione

Il 100% della produzione mondiale di bergamotto “utile” viene realizzata sulla fascia costiera di Reggio Calabria che si affaccia sul mar Ionio. Solo qui questo agrume esprime i suoi componenti chimici, che lo rendono eccezionale sotto ogni aspetto. A permetterne la coltivazione sono senza dubbio il clima mite della Calabria, la fertilità della terra, la presenza di luce e sole. Questi elementi assicurano agli alberi del bergamotto una crescita rigogliosa, tant’è che possono raggiungere i quattro metri d’altezza.

Il valore dell’agrume, richiesto in tutto il mondo, ha avuto ripercussioni positive anche nell’economia locale; i produttori, soprattutto nella zona reggina, sono diventati notevolmente più numerosi. Negli ultimi anni è molto cresciuto l’interesse per il bergamotto e per la sua zona di produzione e viene sfruttato sia per l’estrazione dell’olio essenziale sia come alimento grazie alle sue proprietà nutraceutiche e salutistiche.

Gli utilizzi del bergamotto

Il bergamotto viene prodotto in tre cultivar: femminello, castagnaro e fantastico. La diversa destinazione d’uso dipende in gran parte dal grado di maturazione dell’agrume. Il frutto giallo, maturo, è destinato all’estrazione dell’olio essenziale e viene usato come aromatizzante; quello verde, immaturo, trova impiego nell’industria dolciaria, soprattutto per la preparazione dei canditi, e in profumeria attraverso l’estrazione dell’essenza. Il frutto immaturo caduto dalla pianta, detto “arancella”, poiché resta scottato dal sole, viene utilizzato per produrre liquori e per ricavare un’essenza denominata Neroli o Nero di Bergamotto. Ma la maggiore novità è proprio quella del suo uso come frutto fresco per la preparazione di spremute, grazie alla recente scoperta delle sue proprietà, documentate da studi scientifici che ne hanno ulteriormente aumentato la diffusione.


Un frutto, tante proprietà

Nel 2009 il Journal of Natural Products ha pubblicato una ricerca scientifica che dimostra come i flavonoidi contenuti nel bergamotto abbiano la capacità di bloccare gli enzimi della sintesi del colesterolo. 

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Altri studi effettuati su pazienti con colesterolo alto dimostrano come l’utilizzo di succo di bergamotto contribuisca anche a ridurre i livelli di LDL - colesterolo “cattivo” - e ad alzare i livelli di HDL - colesterolo “buono”.

Un polifenolo contenuto nel succo di bergamotto aumenta l’assimilazione di glucosio nei muscoli e nel fegato e contribuisce a diminuire i livelli di glucosio nel sangue, migliorando l’attività dell’insulina.

Dato poi l’elevato contenuto di vitamine C, B1, B2, che migliorano l’assorbimento del ferro, il succo di bergamotto è utile nel supporto alle terapie per le anemie.


La denominazione DOP

Nel 2001 con Decreto della Unione Europea è stata istituita la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) “Bergamotto di Reggio Calabria – olio essenziale”. Tale Decreto contiene il disciplinare di coltivazione del frutto, delle lavorazioni per l’estrazione dell’olio essenziale e della sua commercializzazione.  La funzione del consorzio di tutela è principalmente quella di valorizzare il prodotto e il territorio di produzione e proteggerlo da eventuali frodi commerciali.


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