Le radici della liquirizia di Calabria

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Il successo e la fama della liquirizia calabrese sono ormai centenari. Ma le sue radici, è proprio il caso di dirlo, affondano ancora più indietro nella storia. Sebbene infatti la produzione di liquirizia in Calabria risalga al 1700, è all’epoca dei greci, e prima ancora degli egizi, che dobbiamo arrivare per indagarne l’essenza.


Alle radici della storia

La liquirizia che nasce in Calabria è definita liquirizia cru ed è la migliore qualità a livello mondiale. Conosciuta da oltre 35 secoli, cresce in uno straordinario mix di condizioni climatiche e biologiche del terreno, appartenenti soprattutto al litorale ionico.

Sembra che a introdurla in Calabria siano stati i Monaci Benedettini, intorno all’anno 1000, per sfruttarne le proprietà terapeutiche, antisettiche, digestive, protettive della mucosa gastrica e diuretiche.

Ippocrate

Ippocrate

Questa radice era già nota a Ippocrate nel III secolo a.C., che la indicava con il nome di “glykys”, radice dolce. Se ne faceva largo uso nella medicina cinese e le sue proprietà venivano descritte in alcune opere risalenti al 2738 a.C. Sembra che persino nella tomba di Tutankhamon fossero presenti dei pezzi di radice di liquirizia.

In Italia la liquirizia proviene quasi esclusivamente dalla Regione Calabria, che detiene circa l'80% della produzione nazionale, e più nello specifico dalla provincia di Cosenza, tra i comuni di Rossano e Corigliano.

Proprio qui, all’inizio del 1700 nasce il primo “concio” per volere del Duca di Corigliano.

Ciò permette finalmente la lavorazione e vendita della liquirizia a uso alimentare. È il primo passo verso un commercio estremamente fiorente per tutta la regione.

Altre aziende sorsero successivamente in tutta la Sibaritide, ad opera di nobili e ricche famiglie: Amarelli (1731), Abenante (1808) e Labonia nel comune di Rossano e Castriota-Scanderbeg in quello di Corigliano.

Nel corso del 1800 l'industria di liquirizia calabra, in pieno sviluppo, conquista i mercati di Europa e America. Cento anni dopo, compare la denominazione “Liquirizia di Calabria”, che la differenzia da altri tipi, prodotti in altre nazioni.


AgroAlimentarità

L’oro nero della Sibaritide

La liquirizia è un arbusto perenne, legnoso, che può svilupparsi fino a un metro. Appartenente alla famiglia delle Leguminose, è provvista di radici fittonanti e rami che crescono strisciando sul suolo, o si interrano anch’essi dando origine a nuove radici.

La varietà calabrese è caratterizzata in particolare dalle coltivazioni e dalle piante spontanee di Glycyrrhiza glabra, nella varietà nota come Cordara.

Dopo aver estratto le radici di liquirizia dal terreno, queste vengono tagliate, calibrate e lavate con acqua. Se essiccate, le radici vengono disposte in luoghi ben ventilati e soleggiati, oppure in forni. Per l'estrazione del succo le radici di liquirizia vengono prima tagliate, schiacciate, sfibrate e successivamente fatte bollire nell'acqua calda fino a ricavarne un impasto nero e denso, che viene modellato nella forma voluta e confezionato.

La liquirizia di Calabria pura si caratterizza per il suo gusto dolce-amaro, che la rende perfetta per il confezionamento senza l’uso di additivi o altre sostanze edulcoranti.


CalabrEat

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