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Zungri, la città di pietra


Il villaggio rupestre degli “Sbariati”

Lontano dal clamore mediatico di cui le più celebri località della Costa degli Dei sono avvolte, Zungri rappresenta uno degli angoli più suggestivi del vibonese. È proprio qui che si staglia un villaggio rupestre unico in Calabria e ufficialmente ribattezzato villaggio rupestre degli Sbariati. Ad abitarlo, infatti, ci furono all’inizio gli “Sbariati”, popolazione errante proveniente dall’Oriente, forse monaci basiliani che scapparono dalle persecuzioni iconoclastiche e si rifugiarono nei territori del Monte Poro. Ma Sbariati è anche il soprannome della famiglia a cui sono state espropriate le grotte, per trasformarle in un luogo fruibile per il turismo.

Queste ultime rappresentano infatti un ulteriore e importante tassello del patrimonio culturale di una Calabria che pian piano sta imparando a raccontarsi e svelarsi al mondo dei suoi visitatori. Tale insediamento, pregno di un grande fascino, dovrebbe risalire secondo gli esperti al periodo bizantino, anche se l’origine è ancora incerta. La datazione sarebbe stata resa possibile dai silos che lo compongono e che testimonierebbero, in maniera piuttosto chiara, che questi ambienti antropizzati fossero in qualche modo funzionali alla vita della comunità che si stabilì in quest’area.


Uno specchio dello stile di vita dei rupestri

Tutto quello che è possibile ammirare all’interno delle grotte di Zungri fornisce al visitatore diverse informazioni circa lo stile di vita e le abitudini delle popolazioni rupestri che hanno dato vita a questo straordinario insediamento. Per un momento si può immaginare la vita dei suoi primi abitanti, una vita in completa armonia con la natura.

Le nicchie scavate nella roccia, dentro le cavità delle grotte, fanno pensare che quegli spazi venissero sfruttati come dispense e ripostigli, oppure come giacigli. Gli archi e le aperture quadrangolari che adornano l’ingresso di alcune di esse, invece, sono prova evidente del fatto che gli uomini che vivevano tra quelle mura avvertissero l’esigenza di decorare in modo originale la propria dimora. Stupisce, ancora, il modo in cui si siano ingegnati per sfruttare al meglio le risorse: sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, furono abili a creare degli utilissimi canali di collegamento tra vasche e canalette, facendo in modo che l’acqua piovana convogliasse direttamente in un vano preciso della grotta. Ragion per cui ne “la Città di Pietra” si sviluppa un importante sistema di canalizzazione.


Visita alle Grotte

Grazie ai recenti lavori di riqualificazione e potenziamento del sito, adottati dall’Amministrazione Comunale di Zungri, la vasta area delle Grotte è ora pienamente fruibile con percorsi pedonali, punti panoramici, aree picnic e illuminazione notturna. Inoltre, visto il momento che stiamo attraversando e che spesso rende difficili gli spostamenti, è possibile immergersi in un tour virtuale delle Grotte attraverso il sito:

https://www.grottezungri.it/tour/index.htm

Museo della Civiltà Rupestre e Contadina di Zungri

Tappa obbligatoria prima di visitare l’insediamento rupestre è il Museo della Civiltà Rupestre e Contadina di Zungri. Non una semplice raccolta di oggetti, ma una vera e propria testimonianza di un mondo rurale oggi scomparso. Il Museo rappresenta infatti una prova tangibile del mondo contadino, dove le varie fasi del lavoro rurale e artigiano si intrecciano con la vita religiosa e domestica.


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